Il finanziamento pubblico ai partiti è l’unico strumento che permette di dare a tutte e a tutti le stesse possibilità: la vera base per un sano sviluppo della democrazia.
Questa campagna elettorale si sta dimostrando sbilanciata e viziata da una disparità dei mezzi, specie economici, utilizzati nella sfida competitiva con gli altri partiti e all’interno delle stesse compagini.
Il finanziamento pubblico ai partiti, invece, consente di ridurre queste differenze: per questo, se sarò eletta, mi impegnerò per reintrodurlo, con regole severe e con controlli sistematici, e contestualmente a una legge che riconosca la personalità giuridica dei partiti, che ne normi la democrazia interna e la trasparenza.
Senza il finanziamento pubblico si rischia la trasformazione definitiva dei partiti in comitati d’affari dominati da chi ha soldi da spendere per il proprio tornaconto personale, tutto il contrario di quello che indicato l’art. 49 della Costituzione, aumentando le probabilità di ‘ricatto’ e corruzione.
Solo ripristinando un corretto e controllato finanziamento pubblico della politica si può combattere il populismo e le derive neofasciste e si può creare una classe dirigente che lavori per soddisfare le esigenze popolari.
La politica è una cosa seria, a disposizione della crescita socio-culturale del paese, e dev’essere dei molti, non dei pochi. Abbiamo bisogno di una democrazia trasparente e alla portata di tutti.